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Mons. McCarrick rompe el silencio y se defiende a si mismo.

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McCarrick rompe il silenzio: “Non sono così cattivo come mi dipingono”

La scrittrice statunitense Ruth Graham ha incontrato l’ex cardinale di Washington, spretato dal Papa per abusi, nel convento in Victoria dove risiede. Nega le molestie in confessionale: «Sono stato sacerdote per 60 anni, e non avrei mai fatto niente del genere». Sull’ex nunzio Viganò: «Parla come un rappresentante dell’estrema destra, non è un bugiardo ma non dice tutta la verità»

CITTÀ DEL VATICANO. «Non sono così cattivo come mi dipingono». E l’ex nunzio Viganò è «un rappresentante dell’estrema destra» che non è certo un «bugiardo» ma non dice tutta la verità. Alla fine ha rotto il silenzio Thedore McCarrick, l’ex cardinale arcivescovo di Washington spretato da Papa Francesco, che già gli aveva revocato la porpora, per una cattiva condotta sessuale a danno di giovani e minori.

Recluso da settembre nelle quattro mura del convento di St. Fidelis Friary a Victoria, in Kansas, conosciuta anche come la «Cattedrale della Pianura», meta di circa 16mila turisti all’anno, l’89enne McCarrick partecipa alla vita quotidiana del convento: pasti, messe, preghiere serali e confessione settimanale, lunghe soste in cappella o in biblioteca. Conduce insomma la vita di un monaco questo ex porporato, grande viaggiatore, in passato considerato tra i prelati più influenti di tutto il nord America, che godeva di simpatie tanto nella Casa Bianca quanto nelle alte sfere della Curia romana sotto gli ultimi tre pontificati.

In quello che per lui è stato l’annus horribilis, il 2018, con le accuse pubbliche di abusi su minori e giovani seminaristi, che hanno portato prima la sospensione da ogni ruolo pubblico, poi alla revoca della porpora conferitagli da Giovanni Paolo II e infine, nel febbraio 2019, alla dimissione dallo stato clericale senza possibilità di ricorso, Theodore McCarrick non aveva mai proferito parola. Mai una replica, una intervista, una lettera di scuse o in difesa di se stesso. Solo il silenzio in questo edificio distante mille miglia dai luoghi in cui sarebbero avvenuti i suoi crimini.

Lo scorso 14 agosto ha deciso invece di parlare – seppur per pochi istanti – con la nota scrittrice cristiana statunitense, collaboratrice della rivista online “Slate», Ruth Graham, che lo ha incontrato nel convento di San Fedele. Lì la donna ha trascorso qualche giorno dialogando anche con altri soggetti come i cittadini del posto e i frati che vivono nel complesso, tra cui il parroco della basilica e l’ex provinciale dei cappuccini. L’articolo è stato pubblicato il 3 settembre e ha presto ottenuto ampia eco nei media statunitensi dove la vicenda McCarrick è tutt’altro che conclusa.La giornalista riporta della atmosfera pesante intorno alla presenza dell’allora pastore di Washington nel Victoria: «Una piccola città di devoti credenti che ospita un simbolo internazionale di mostruosità istituzionale e individuale», scrive. «Molti dei suoi abitanti, a quanto pare, non ne sono contenti». I cappuccini, ai quali è affidata la gestione della basilica, l’hanno invece accolto prendendola come una missione: da seguaci di san Francesco, noto per abbracciare anche i lebbrosi o i reietti, la loro priorità è «aiutare le persone a modificare la loro vita, a cambiare vita, a pentirsi. I cristiani, anche quando è difficile, sono chiamati a mostrare misericordia», spiega l’ex provinciale padre Christopher Popravak. Inoltre, per McCarrick «è diventato impossibile trasferirsi perché nessuno lo vorrà».

Troppo grande lo scandalo intorno all’ex arcivescovo che resterà quindi a San Fedele, dove ha come condizione quella di non lasciare il convento nemmeno per entrare nell’adiacente basilica. Eppure lui stesso, parlando rapidamente della sua vicenda con la Graham prima di un pranzo, sembra quasi dichiararsi innocente. «Non sono così cattivo come mi dipingono. Non credo di aver fatto le cose di cui mi hanno accusato», afferma.

In particolare McCarrick commenta le accuse di James Grein, un uomo della Virginia che sostiene di essere stato molestato in confessionale dall’ex cardinale. In agosto Grein ha fatto causa all’arcidiocesi di New York sulla base di una nuova legge che estende i termini temporali in base ai quali i minori vittime di molestie sessuali possono ricorrere alla magistratura. «La storia della confessione, è una cosa orribile. Sono stato sacerdote per 60 anni, e non avrei mai fatto niente del genere… Era orribile, prendere il Santo Sacramento e farne una cosa peccaminosa», dice McCarrick.

E sottolinea anche che tutti quei seminaristi che raccontano di essere stati abusati nei weekend nella famigerata casa al mare in New Jersey in realtà «sono stati incoraggiati» a sviluppare queste storie e condirle di dettagli. Incoraggiati da chi? Dai «nemici», risponde McCarrick senza identificare meglio i soggetti, che hanno avviato una vera e propria «campagna» contro di lui. «Erano molti a trovarsi in quella situazione e non hanno mai avuto problemi di questo tipo», afferma.

Durante questa sorta di intervista l’ex cardinale fa cenno infine alle dichiarazioni dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò, nunzio apostolico emerito negli Stati Uniti, contenuti nel suo memoriale diffuso la scorsa estate. Nel documento il prelato affermava che la cattiva condotta sessuale dell’allora cardinale della capitale federale Usa era nota da tempo tra le mura vaticane e che fossero presenti interi dossier a riguardo, tanto da obbligare Benedetto XVI a imporgli delle sanzioni. McCarrick liquida le dichiarazioni di Viganò in poche parole: Viganò «parlava come rappresentante dell’estrema destra», dice, «non voglio dire che è un bugiardo, ma credo che alcuni vescovi abbiano detto che non stesse dicendo la verità».

Autor: loiolaxxi

periodista, jesuita, bloguero, profesor, jubilado

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